RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - «devo pagare ma non ho colpe»

Genova, 7 marzo 2010

«devo pagare ma non ho colpe»
il coordinatore carcerario

Per lo Stato italiano è assolto «poiché il fatto non sussiste», ma deve comunque risarcire sei vittime in sede civile. Possibile? Succede a Oronzo Doria, probabilmente uno dei casi-limite nei processi sul G8. 
Generale della Penitenziaria oggi in pensione, Doria è il funzionario di grado più alto chiamato finora a rispondere sui fatti del luglio 2001. 
Dopo l'assoluzione in primo grado, la pubblica accusa non aveva ritenuto ci fossero motivi per ricorrere in Appello.
Lei cosa faceva a Bolzaneto?
«Ero il coordinatore logistico di ogni struttura in cui c'erano detenuti. 
Sono stato a Bolzaneto come in altri penitenziari o all'ospedale, dove erano trattenuti molti noglobal arrestati».
Mai avuto sentore di pestaggi o di ragazzini tenuti senza cibo, come stabilisce la sentenza di Appello?
«Io non avevo compiti legati alla detenzione, non sorvegliavo le celle per intenderci. Lo dovevano fare altri. È questo che mi dispiace...».
Cioè?
«Che ci siano stati abusi è evidente, ma buttare tutti nello stesso calderone non ha senso. Con i miei legali (Andrea Costa ed Ennio Pischedda, ndr), abbiamo calcolato che in quei giorni passarono per la caserma centinaia di funzionari, compreso un ministro della Giustizia. Con questo metro, cioè della responsabilità estesa indiscriminatamente ad ognuno, avremmo dovuto fare il processo in uno stadio».
Perchéè finito in questo calderone, allora?
«Un avvocato di Pisa ha presentato un ricorso in cui chiedeva genericamente che fossero dichiarati responsabili ai fini civili, anche se le condanne erano prescritte, tutti gli imputati. Il problema è che chiedeva pure di escludere gli appartenenti alla Penitenziaria: io ero uno di loro, cioè uno di quelli da escludere. Boh, credo ci siano ottimi appigli per vincere in Cassazione».
I giudici hanno stabilito che a Bolzaneto decine di persone furono torturate, massacrate, lasciate senza cibo, che a qualcuno fu impedito per ore di andare al bagno e molti verbali furono falsificati...
«Ripeto: sono avvilito per le sofferenze, ma avveniva tutto in aree che erano completamente fuori dal mio controllo e dalla mia consapevolezza, tanto che neppure il pm aveva chiesto di ri-processarmi. E soffro pure io, a essere messo sullo stesso piano di gente che paga per aver strappato delle dita a qualcuno».

m. ind.